mercoledì 22 dicembre 2010

Il Cicciolo d'Oro 2010




Si è svolta domenica 12 dicembre a Campagnola Emilia (Reggio Emilia) l'IX edizione della manifestazione enogastronomica “Il Cicciolo d'Oro”, l'annuale gara tra norcini nata nel 2000 con lo scopo di rievocare la tradizione dei norcini delle campagne della Bassa reggiana su idea dell'allora Sindaco di Campagnola, Mauro Pedrazzoli, e dell'Assessore alle Attività Produttive, Aristide Gozzi. Scopo della manifestazione è tramandare questa tradizione ai giovani, che cresciuti lontano dalle campagne, non hanno avuto modo di vedere e di sapere come dal maiale si arriva ai salumi, e di far ricordare ai meno giovani come si viveva nelle campagne questo momento di festa. Questi prodotti tradizionali, infatti, non fanno solo parte della gastronomia, ma sono anche un importante retaggio culturale del territorio reggiano. A dimostrazione del cresecente successo della manifestazione, patrocinata dal Comune di Campagnola Emilia, dalla Provincia di Reggio Emilia e dalla regione Emilia Romagna, basta pensare che questa è stata inserita fra “Gli Ori della Terra Reggiana” e il “Wine Food Festival Emilia Romagna”. Inoltre, la manifestazione si è dotata di una sua associazione che, oltre all'appoggio del suo Presidente Aristide Gozzi e del suo vice Orianna Ottaviani, può contare anche su quello degli oltre 100 volontari che ogni anno si adoperano per la buona riuscita dell'evento.
Il “Cicciolo d'Oro” è stata la prima iniziativa che ha portato i ciccioli in piazza, tanto che per la prima edizione è stato difficile trovare norcini disposti a partecipare, in parte perchè questi erano abituati a lavorare in casa e in parte perchè, portando avanti questo lavoro ormai solo come hobby, preferivano che le ricette rimassero all'interno delle loro famiglie. Da allora, tuttavia, le cose sono cambiate: si è passati dai 13 paioli presenti in piazza il primo anno ai 120 di questa edizione con norcini presenti da varie province d'Italia.
I ciccioli, infatti, sono un alimento della tradizione contadina diffuso in tutta Italia, sebbene vengano chiamati a seconda delle zone con nomi diversi. Sono ottenuti dalla lavorazione del grasso presente nel tessuto adiposo interno del maiale. Il grasso, separato dalla cotenna e fatto a dadini, è messo a cuocere a fuoco lento e costante fino ad ebollizione, per almeno tre ore, in paioli di rame o di acciaio, così da fondere la parte grassa e consentire l'evaporazione dell'acqua contenuta. Quando i pezzi di grasso hanno acquistato un colore biondo dorato vengono versati in un canovaccio, strizzati e infine aggiunti di aromi: garofano, cannella, pepe, noce moscata in dosi variabili a seconda del norcino. La parte colata diventa lo strutto, mentre la parte solida residua sono i ciccioli. La strizzatura può avvenire in torchietti di legno o acciaio oppure tra assi incernierate su un lato. Dopo la torchiatura i ciccioli possono essere lasciati in formella oppure sbriciolati a caldo. Si conservano tranquillamente fino a tre o quattro mesi. Un tempo nelle campagne rappresentavano un ottimo pasto, in unione alla polenta. Ora si utilizzano soprattutto per accompagnare aperitivi ed antipasti. Sbriciolati rendono più gustose focacce, pane e polenta.
Punto forte de “Il Cicciolo d'Oro”, che lo differenzia dalle altre manifestazioni simili, è la presenza del “Supercicciolo” un forma gigante di 100 kg e di circa 1,60 mt di diametro, data da 3 paioli enormi dove vengono cotti 9 quintali di grasso. Durante la giornata di festa si ha la distribuzione gratuita tra tutto il pubblico presente in piazza di circa 5 quintali di ciccioli tra quelli prodotti dai norcini e quelli della forma gigante. I ciccioli prodotti dai norcini in gara vengono poi valutati dalla giuria qualificata dell'Academia Judices Salatii in base a diversi paramentri come colore, profumo, sapore e consistenza, così da eleggere il miglior norcino dell'anno. Ma non ci sono solo i ciccioli in piazza. Un altro momento fortemente atteso della manifestazione è la lavorazione di una salsiccia lunga 800 mt che viene stesa lungo la piazza.


Nicoletta Curradi

domenica 12 dicembre 2010

Consorzio Olio Dop Chianti Classico e Meyer: il gusto di essere buono



Due istituzioni che lavorano sul territorio e che hanno a cuore la qualità e l’eccellenza. E’ questo il “succo” della collaborazione fra il Consorzio Olio DOP Chianti Classico e la Fondazione Meyer, presentata ufficialmente oggi venerdì 10 dicembre nella splendida cornice del Tepidarium del Roster presso il Giardino dell’Orticoltura di Firenze. Alla presentazione è seguito un light lunch con un menu ispirato e “condito” dalla famosa DOP toscana, offerto a tutti i partecipanti.

Lo slogan della partnership, “il gusto di essere buono”, evoca il sapore dell’olio ma anche il “fare del bene” ed è proprio questo il senso di un impegno da parte del Consorzio nel sostenere gli importanti progetti attivati dalla Fondazione Meyer per l’Ospedale Pediatrico fiorentino. L’accordo infatti prevede una contribuzione annuale da parte del Consorzio di 10.000 euro per tre anni: un impegno importante che sostiene i progetti di ricerca scientifica e le eccellenze sanitarie del Meyer.

Tuttavia questa amicizia non consiste soltanto in una mera liberalità - seppure importante - ma anche in un percorso che Consorzio Chianti Classico e Fondazione Meyer porteranno avanti e che prevede già un’azione concreta: l’adozione dell’oliveta interna al parco del Meyer che ha ottenuto, primo in Italia, la certificazione Bio Habitat. Un filo comune quindi anche nel rispetto dell’ambiente e di “collegamento” nella tradizione toscana. L’ulivo non solo è simbolo di pace, ma anche un frutto che fa bene alla salute.

Comunicazione, marketing sociale, responsabilità sociale: tutti valori condivisi da entrambe le realtà e che costituiscono la base per future iniziative. Come ad esempio un laboratorio sull’olio extravergine all’interno della ludoteca dell’Ospedale Meyer, una presentazione di studi scientifici del team nutrizionale del Meyer sull’importanza dell’olio DOP e anche un appuntamento aperto al pubblico che prevede la degustazione dell’olio, spiegata e guidata dagli esperti del Consorzio del Gallo Nero.

A fronte di un’iniziativa benefica così importante, la Fondazione Meyer ha avuto il piacere di inserire il Consorzio Olio DOP Chianti Classico all’interno del Club Impresa Amica del Meyer, il gruppo di imprese che sostengono il Meyer ogni anno e che possono comunicare ufficialmente il loro impegno sociale attraverso comunicazioni mirate ed efficaci.

Fabrizio Del BImbo

giovedì 2 dicembre 2010

L'Azienda Agricola "Il Colle" vince la "Gocciola d'oro" 2010



La sesta edizione del Premio Gocciola d’Oro è stata vinta dall’Azienda Agricola “Il Colle”, al termine della serata del 29 novembre 2010, che ha visto l’Antico Spedale del Bigallo ospitare un’ottima Cena di Degustazione, alla presenza di numerosi ospiti. Oltre al Sindaco Luciano Bartolini e al Vicesindaco Alessandro Calvelli, erano presenti l’Assessore Rita Guidetti, la presidente di Arcadia Alessandra Porciani, il prof. Peppino Ortoleva (Università di Torino), l'arch. Pietro Laureano (Funzionario Unesco e presidente dell'Itki-Istituto Internazionale per le Conoscenze Tradizionali), Sergio Risaliti e Federica Rotondo per Florens 2010, il Direttore della Siaf Antonio Ciappi, il Presidente del Palio di Bagno a Ripoli Maurizio Ulivi, nonché le aziende produttrici di Bagno a Ripoli.
La commissione giudicatrice del premio era presieduta dalla dr. Marzia Migliorini. Il Gocciolatoio d’Oro, realizzato dalla Bottega fiorentina di Arte Orafa Penko secondo le antiche tecniche orafe rinascimentali, è andato all'Azienda Agricola “Il Colle”.
Gli altri premiati: II posto – Fattoria Reto di Montisoni; III posto – Azienda Agricola Fattoria di Ramerino. Segnalazioni per gli olii di Azienda Agricola Il Poggio e Azienda Agricola Olio del Bimbo. Il Premio speciale per l’Azienda non di Bagno a Ripoli è andato all'Azienda Agricola San Leo di Figline Valdarno.

Nicoletta Curradi